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lunedì 4 aprile 2011

THE SMASHROOMS

Vi avevo promesso che in questo periodo avrei pubblicato diverse interviste, no? Ecco a voi l'intervista agli Smashrooms, gruppo hardcore bresciano. Risponde all'interrogatorio Gab!



Ciao gente, solitamente la prima domanda è sempre "storia del gruppo ecc ecc ecc" e credo sia la più noiosa alla quale rispondere, quindi siccome non voglio annoiare nè voi nè i lettori vi chiedo: Chi siete? Cosa fate?
Gab: Grazie per saltare a piedi pari la storia del gruppo, cosa noiosissima davvero! Ad ogni modo: siamo tre baldi giovani provenienti da Brescia che suonano in un gruppo hardcore chiamato The Smashrooms. Tra di noi, nel quotidiano c'è chi si spacca la schiena al lavoro, chi studia all'università...e chi dovrebbe studiare e invece oggi sta al computer a rispondere alle interviste!

Un'altra domanda di quelle "classiche" è "come vi sembra la scena..." appurato ormai che la scena non esiste (anzi, io non ho mai capito che cazzo s'intenda per scena booh) vorrei sapere da voi quali sono i gruppi italiani attuali che hanno un qualcosa "in più" rispetto agli altri?
Difficile rispondere senza fare torto a nessuno! Molti gruppi in Italia hanno un grande potenziale (spesso inespresso) e onestamente faccio fatica a stringere il cerchio su una lista di rappresentanza. Lasciando stare gruppi rodati ormai da anni che si difendono bene (non li nomino perchè sarebbe una lista consistente e rischierei comunque di tagliare fuori qualcuno), personalmente ritengo di dover menzionare alcuni gruppi che invece si sono contraddistinti negli ultimi tempi, in campo prettamente hardcore punk: parto coi Rise From The Agony (coi quali ho collaborato per l'uscita del loro disco): grandi persone e musicalmente hanno riempito un posto vacante in Italia; You Suck!: rivelazione thrash-old school, fatto come si deve; E poi è il caso di menzionare bands trentine come Attrito, Congegno e The Consequence, che oltre a costruirsi un seguito in giro, si stanno dando da fare per spingere l'hardcore anche a Trento, con buoni risultati, penso di poter dire! Però credimi, è veramente dura rispondere senza fare torti, ci sono mille gruppi che vorrei citare per svariati motivi, ma se dovessi essere restrittivo, penso di poter confermare i nomi appena citati.

Anche tu Gab come me facevi una fanzine cartacea..poi anche te ti sei "convertito" al web, per me la scelta stata piuttosto sofferta ma inevitabile. Le tue ragioni quali sono state? Conoscete fanzine che ancora dopo anni continuano imperterrite ad uscire in formato cartaceo?
Gab: Le mie motivazioni sono state più che altro dettate dalla carenza di tempo da dedicare ad un progetto cartaceo. Anzi, a dire la verità, penso di poter dire che anche la mia breve avventura web (www.clearchoice.cjb.net) si trova in uno stato di “ibernazione a tempo indeterminato”. Troppo poco tempo a disposizione, nonostante tutto.
Adesso il nostro bassista Cesko ed io stiamo però valutando (e qui lo affermo ufficialmente per la prima volta, attenzione!) di scrivere una nuova fanzine cartacea! Siamo presi bene e speriamo che dividendoci il lavoro in due (avvalendosi di qualche collaborazione esterna) si possa portare avanti questo progetto! Sarà una fanzine molto propositiva, legata ovviamente all'hardcore ma intrisa di messaggi a nostro avviso imprescindibili da esso o comunque importanti per quella che è la nostra visione delle cose. Speriamo di poter concretizzare questo progetto molto presto perchè le idee saltate fuori in fase di brain-storming sono davvero interessanti!
In Italia attualmente non seguo nessuna fanzine in particolare. Quando esce, con scadenza millenaria, cerco sempre di accaparrarmi la bellissima Porrozine, redatta da un vero e proprio die-hard, Dario, al secolo noto come “Porro”. Consiglio (per gli anglofoni!) Keep It Real, redatta in Grecia ma scritta in lingua inglese. Nell'ultima uscita (numero 10) comprare anche un articolo del sottoscritto intitolato “Why Don't You Go Vegan?”, una breve column sulla scelta vegan e su quanto alla fine non sia così sconvolgente da affrontare, se si conoscono un po' di espedienti e i giusti modi di affrontarla (l'articolo verrà tradotto in italiano per la nostra prossima zine!). Il numero 10 sarà l'ultimo ad uscire col nome di Keep It Real, ma il buon Apostolis è già al lavoro su una nuova creatura che sono sicuro sarà ancora meglio della precedente!

Cosa avete in programma per i prossimi mesi? Non troppo tempo fa è uscito un vostro 7" (che ahimè non mi sono ancora procurato) ma voci di corridoio mi dicono che è un ottimo disco!
Queste voci di corridoio sono lusinghiere! “Questions” è fuori ormai da qualche mese e ci sta dando belle soddisfazioni, così come è successo (e continua a succedere) col precedente “The Wind Of Tomorrow”. Prossimamente inizieremo a scrivere qualche pezzo nuovo da includere nel prossimo disco, possibilmente un LP. Le bozze e le idee che abbiamo visionato finora ci trovano tutti presi bene, non vediamo l'ora di concretizzarle!
Per quanto riguarda la questione “live”, abbiamo qualche data in Italia in primavera (qualche week end è ancora disponibile, chiamateci!), ma il mese che si prospetta più infuocato per noi è luglio: domenica 10 luglio parteciperemo ad un festival da paura presso la Villa Vegan Occupata di Milano. Qualche indiscrezione sui gruppi della serata è già trapelata, ma sappiate che non è finita lì! Si tratterà di un festival come pochi in Italia, organizzato su iniziativa di Pietro della Basement City Records in collaborazione con Mattia della Villa Vegan e il sottoscritto. Speriamo che unendo le forze si riesca a creare un evento completo sia dal punto di vista musicale che dei contenuti. Vi consiglio di tenervi liberi e iniziare ad organizzare trasferte in treno, bici, deltaplani, teletrasporti e le solite macchinate con gli amici! Sempre a luglio, lunedì 25, siamo stati invitati a partecipare all'appuntamento dell'After-Fluff Fest presso lo 007 Klub di Praga! Siamo contentissimi per questa opportunità che ci è stata data e siamo sicuri che sarà un concerto da paura! Chi sarà in trasferta in Repubblica Ceca in quei giorni è invitato a presenziare!

Veniamo ad una questione che a me sta molto a cuore. Chi di voi è vegan o vegetariano? Quali sono le ragioni che vi hanno spinto a "rinunciare alle cose buone come la ciccia alla fiorentina"? [il virgolettato è la classica espressione che i carnivori convinti continuano a chiedere a me]
Io e Cesko siamo vegan. Parlo a titolo personale ovviamente. Sono diventato prima vegetariano e poi vegan per svariati motivi. In principio, sapere la verità sui mattatoi, sull'allevamento, sul trattamento riservato agli animali destinati all'industria alimentare ha cambiato completamente la prospettiva con la quale sono cresciuto (io, ma credo tutti o quasi), quella che, davanti ad una bistecca, ti fa vedere solo un prodotto da consumare e non la morte, la sofferenza, lo sfruttamento, il sangue, le urla di dolore, di quegli animali che vengono tenuti in gabbie minuscole per poi essere fatti a pezzi in modo barbaro. Non riuscivo più a non provare un senso di colpa e di disprezzo ogni qualvolta mi capitava di trovarmi un pezzo di carne nel piatto (cosa che fortunatamente capitava raramente). Così sono diventato vegetariano. Dopo qualche tempo, approfondendo la conoscenza dei meccanismi di sfruttamento dell'industria alimentare e comprendendo che la scelta vegetariana è importante, ma incompleta e per certi versi contraddittoria, ho deciso di diventare vegan. La scelta vegan è una delle cose migliori che abbia mai fatto in vita mia. Potermi nutrire senza uccidere nessun animale, senza sfruttarlo, andando ad incidere in modo diverso sulla bilancia globale (e locale) dei consumi, diminuendo drasticamente l'impatto ambientale che la mia dieta ha nel mondo (per chi non lo sapesse, gli allevamenti sono responsabili di alti livelli di inquinamento e costano decine di volte di più che la coltivazione di vegetali ad uso alimentare, e non di foraggio, in termini di sfruttamento di risorse idriche e del suolo)... tutte queste considerazioni nascono dalla scelta vegan. E' facile pensare che in Africa o in alcune aree dell'Asia la gente muoia di fame, se poi a livello di sfruttamento delle risorse alimentari e idriche siamo noi stessi quelli che gli rubano il cibo dal piatto (o dal suolo, sarebbe meglio dire). Anche a livello ambientale, una lotta a tutela dell'ambiente è incompleta senza la scelta vegan, proprio per l'impatto che l'industria alimentare della carne, dei derivati animali e degli allevamenti hanno sull'ambiente.
Qualcuno può pensare che sia difficilissimo se non impossibile, ma con un po' di esperienza e di pratica si entra in contatto con pietanze delle quali non si ha mai avuto considerazione, cibi bilanciati e nutrienti e ricette deliziose.
In una società sempre più consumista, sfruttatrice e distruttiva... la rivoluzione passa anche per la cucina!



Tunisia, Egitto, Libia..in questo periodo molti popoli nordafricani si stanno ribellando con più o meno successo ai loro dittatori, in Italia una dittatura vera e propria forse non esiste ma le cose per incazzarsi come api certo non mancano; però sono sempre le solite poche persone a lottare per i propri diritti agli altri per vari motivi non frega un cazzo e sembra che siano contenti di vivere così...secondo voi a cosa è dovuto?
Il fatto principale è che la gente tende a preoccuparsi di mantenere ciò che ha anziché reclamare ciò che gli spetta, questo a causa del terrore inconscio di perdere anche ciò che si ha nel quale abbiamo imparato a vivere. Si ha sempre il timore che si possa passare dalla padella nella brace, il tutto condito da una salsa a base di pessimismo e disfattismo, tipica della dieta socio-politica italiana. Non fraintendetemi: c'è poco da stare allegri, però finchè si continuerà a dire “le cose stanno così” non si cambierà mai niente. Inoltre si tende a delegare tutto, anche il malcontento, così ci si aspetta che siano gli altri a protestare, a manifestare, a farsi sentire. Invece il cambiamento passa attraverso la pratica personale, dalla tanto conclamata “azione diretta” allo sviluppo di una propria opinione circa ciò che ci circonda. Ognuno di noi, nel suo piccolo può fare la differenza, secondo i propri mezzi, le proprie prospettive e la propria sensibilità. L'importante è fare il primo passo: sconfiggere la dittatura dell'apatia, che forse è la vera dittatura che da anni governa qui in Italia!

Passando come mio solito di palo in frasca: che musica ascoltate? Solo hardcorepunk o anche altra roba? Dai, tirate fuori qualche gruppo "insolito" da consigliare a me e a tutti i lettori
Ascolto anche musica diversa dall'hardcore, altrimenti sarebbe veramente piatta come vita! La musica fa parte delle mie giornate sin da quando ero un bambino e non potrei immaginare di voler incanalare questa mia passione in una sola direzione. Se mi chiedi suggerimenti, ecco qua: a me piacciono molto i progetti solisti in acustico che vari personaggi del punk e dell'hardcore hanno avviato. Tra i miei preferiti: Chuck Ragan (Hot Water Music), Tom Gabel (Against Me!), Tim Barry (Avail), Scott Kelly (Neurosis). Questi li ascolto veramente tanto! Ma se dovessi farti un elenco di gruppi/artisti non hardcore che ascolto, stiamo qua fino a domani!

Gira e rigira le domande sono sempre le stesse: che importanza ha per voi il d.i.y.?
Il DIY, nel punk hardcore, è fondamentale. Per Do It Yourself non intendo solo un modo di comportarsi a livello di uscite discografiche, ma anche a livello di presa di coscienza e posizione da parte delle persone che fanno parte della cosiddetta scena. Fare e non aspettare che sia fatto. Dire e non aspettare che sia detto.
Nella pratica, il DIY si basa su rapporti umani, mutuo supporto, sincerità, amicizia, condivisione di valori. Organizzare un tour DIY o distribuire un disco secondo quest'ottica è diverso rispetto all'organizzazione di un tour in cui chi suona non sa nemmeno come si chiami chi sta mettendo in piedi la data o alla distribuzione di un disco come prodotto materiale e basta. Ci sono ancora gruppi di un certo livello che ancora si affidano ai propri mezzi per organizzare tour consistenti... e credo che alla fine, nonostante l'ovvio impegno e fatica che questa cosa può richiedere, le soddisfazioni possano essere enormi!

Ora la domanda più stupida che ormai ho fatto diventare il marchio di fabbrica della 'zine: Puffi o Gargamella? Voi da che parte state?
Basta con questi finti duri che parteggiano per Gargamella, Vegeta e Mark Lenders! Io da piccolo facevo il tifo per i Puffi, perchè erano buoni, leali e avevano creato una società, agli occhi di un bambino, (quasi) giusta, in cui ognuno era compassionevole verso il prossimo e utile alla comunità (anche se mi inquietava il ruolo di Puffetta, unica donna oltre a nonna Puffa e la bambina puffina di cui non ricordo il nome). Inoltre si preoccupavano dell'ambiente e degli animali, mentre Gargamella rappresentava una Corporation senza scrupoli che mangiava uomini (blu) e distruggeva l'ambiente in nome del profitto! Birba poteva rappresentare invece l'appoggio della furba classe politica, sempre pronta a mangiare le briciole che il calvo capitalista al quale si è asservita le avrebbe fatto arrivare. C'è chi nei Puffi ci ha rivisto la ricostruzione semplificata di un modello socialista... a me piace ricordarmeli con gli occhi di un bambino!

La mia fantasia come sempre non mi aiuta e non sò più che domande fare, quindi chiedo il time-out con la domanda: dite quello che volete, in pratica fatevi la domanda che non vi hanno mai fatto ma alla quale siete ansiosi di rispondere!
Più che una domanda, si tratta di un appello. Come saprete il Governo ha deciso di riportare l'Italia al nucleare. Non voglio parlare dei fatti della centrale di Fukushima perchè sarebbe decisamente indelicato nei confronti della popolazione giapponese che da vicino vive questa catastrofe; inoltre potrebbe suonare propagandistico a chi pensa che le perplessità sul nucleare siano strumentali. Ognuno può trarre le proprie considerazioni a riguardo. In altri Paesi che hanno convissuto fino ad oggi con il fantasma di questa energia sporca e pericolosa il movimento contro il nucleare è cresciuto forte e deciso. In Italia, dopo circa 25 anni, siamo daccapo. Ci sono numerose lotte attive per varie questioni; questa andrà ad aggiungersi... e merita di essere portata avanti, per la tutela dell'ambiente, delle creature che vivono con noi su questo pianeta e delle generazioni future verso le quali abbiamo l'obbligo di prenderci cura della Terra!

Facciamo finta che abbiate un budget illimitato e il potere di resuscitare le persone e vi chiedano di organizzare un mega-festival, chi chiamereste a suonare?
La domanda più difficile dell'intervista! Che ne diresti di un concerto dei Clash? O dei Nirvana? Due gruppi che ho tritato in adolescenza e che ancora mi piacciono! Ma se mi fermo a pensare, anche qua rischierei di fare una lista infinita, anche perchè sono sempre i migliori quelli che se ne vanno!

Ok, credo di aver finito..avete ampio spazio per saluti ringraziamenti ed offese gratuite!!
Innanzitutto, caro Pulcio, un “grazie” grosso come una casa va a te per la bella intervista e lo spazio che ci dedichi sulle tue pagine (virtuali). Fa sempre piacere quando qualcuno si interessa a ciò che hai da dire! Saluto chiunque abbia letto questa intervista fino alla fine, scusandomi per essere il solito logorroico nelle interviste! Ci si vede a qualche concerto!

2 commenti:

  1. bella gab!
    fantastica la prima foto con rupert! (sembra quasi un duetto!) e notare comunque che sono tutte foto del rotten fest! oh yeah!

    MxNxPxCx (mid-night pastarda crew)

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  2. sì, quella foto spacca, poi tra 20 anni sarà famosa come quella di Ian McKaye che canta e Henry Rollins li vicino, questa, per intenderci:
    http://fusionanomaly.net/minorthreathenrygarfield.jpg

    diventeremo ricchi e famosi e pulcio potrà fare i soldi scrivendo un libro con le interviste in esclusiva!
    e vissero felici e contenti! ahah!

    rotten fest: another excuse for a midnight pastarda!

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