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lunedì 9 agosto 2010

FLUFF FEST 2010. l'odissea, i concerti, il fango

Racconto di Giòdickhead

Credo sia la prima volta che inizio una recensione su carta, per quanto riguarda un live.
Andando con ordine. Caricata la roba, giovedì alle 16.30 si parte. Guida il Pulcio, Edoardo rantola e Christian dorme, e fin qui ci siamo.
S'era stabilito di trovarsi in stazione a Verona e di lì proseguire insieme, ma per questioni di comodità e logicità decidiamo di incontrarci a Verona nord, non senza innumerevoli lamentele da parte del socio roNano.
E' il delirio.
Giunti all'allegro parcheggio di Verona (SIEGHEIL \o\o\o) nord, quello della boccia d'acqua raccattata dalla munnezza da Edoardo, scopriamo che il gruppo misto terroni romani/terroni milanesi è arrivato, non si sa come, in quel di Verona (SIEGHEIL /o/o/o) sud. Ergo, si riparte e si converge su primo autogrill.
Arrivato il quintetto magico ci apprestiamo a invadere Trento quando la voce di Luchetto ci riporta alla realtà. Abbiamo a fermarci perchè lui deve magnà e riposà. Dopo troppo decidiamo che l'ora è propizia, abbandoniamo i romilanesi e dirigiamo verso Trento centro, alla ricerca di Smelly, noto musicante trentino. Caricato il suddetto individuo su un lungoadige pieno di ricordi (peraltro alcuni piuttosto brutti) dirigiamo sul primo autogrill disponibile per attendere nuovamente i romilanesi.
Ripresa la seconda metà di sud del mondo del viaggio ripartiamo alla velocità della luce (Sic) ed è subito ponte Europa, Germania, cristi, madonne, soste. Giunti quasi a Monaco abbiamo il primo cambio di guidatori, batto il cinque a Pulcio, Iacopo lo batte a Luca, e si procede spediti (Sic). Il mio dolce piedino decide di andare per i casi propri, e dopo cristi e madonne ed aver ridato le indicazioni alla matiz blu ricordo solo cinque cose: 185 Km/h, la ex frontiera Czech, il baracchino delle vignette con la fia, Smelly e gli adesivi come se piovesse, e un vecchino che cerca di darci istruzioni in ostrogoto, conseguendo risultati a dir poco scarsi. Poi è Rokycany, e fare benzina, cambiare i danari, fare la trucida spesa al lidl, e siamo al Fluff, porcoddio.
E mò è il caso che vado a letto che è tardi.
Dicevo, arrivati al Fluff, si monta la tenda, e poi per me è buio. Ricordo solo che s'è reincontrata la Valeria e si son conosciuti i suoi accompagnatori (gli spezzini), e che uno dei due ha fatto stagediving in mutande. Ciò grazie al fatto che, delizia mia, durante uno stagedive mentre suonavano i Punch mi han fatto cascare di testa e ho avuto un blackout di due giorni, ridottosi poi durante il riposino post testata in tenda a quattro o cinque ore, che tuttora sono piuttosto fumose. Fu così che mi perdetti i pVrification, unico gruppo italiano al Fluff. Il resto della giornata passa in maniera relativamente piatta, i gruppi "clou" sono piuttosto inutili ed in più piovicchia, e si va a "letto" presto, visto l'after piuttosto pesantino.
Valutazione della giornata: bei ricordi, belle dimenticanze, note d'onore a Ramming Speed e Punch.
Ed è sabato mattina, zan zan. Alle otto siamo in piedi felici e contenti e nel mio caso decisamente dolorante, co i romani che hanno dormito (tranne indapit) ovunque tranne che nella loro tenda causa allagamento della stessa. Ora mi sfugge cosa abbiamo fatto, però ricordo che siamo andati in autogrill per lavarci e questo era chiuso, poi siam tornati giù, ci siam lavati con l'acqua ghiaccia delle botti e tornati in tenda ci siam ritrovati con gli altri trucidi individui lucidi, lindi e puliti, che avevano trovato l'autogrill aperto. Malnati.
Dei gruppi del day two mi ricordo ben poco, a parte i Vitamin X. I Vitamin X.
Mi ricordo però di un tizio favoloso con la faccia da olandese, completamente ubriaco e con in testa una paglietta minuscola, grazie al quale ho passato almeno una ventina di minuti di gioia e risate veramente eccessive (ho riso alle lacrime). E' stato bello vedere la sua gioia davanti alla birra, e come lo trattavano tutti come un bambolotto. Per fortuna se lo sono portato via, perchè era seduto sul palco poco prima che ci salissero i...
Vitamin X.
Ok, non me li sono mai inculati. Ma ho la scusante, non li avevo mai visti live. Prossimamente acquisto tutto. TUTTO. Non calcolando il delirio coi Cruel Hand, miglior concerto musicalmente/deliriamente di tutto il Fluff. Salti, casino, wall of death da troppi metri, canotti, materassini gonfiabili, tante tante troppe botte. Prese e anche date, visto quanto si scivolava causa fango.Li ho amati alla follia. Ne vogliamo dippiùùùù. Ma basta parlare dei trucidi individui.
Tiriamo fine serata andando a lavarci (io e il Pulcio) invece che guardare gli Amen Ra (amen), si chiacchiera, si cazzeggia, si dorme, ed è subito domenica.
Valutazione della giornata: troppa pioggia, nota d'onore ai Vitamin X e agli Amen Ra (per fare schifo ed averci permesso di andare a darci na lavata).
Altra levataccia, altro cazzeggio, altro cibo, altre madonne, altri gruppi. Tanti altri gruppi.
Pere con gli Omega Massif, apprezzati praticamente solo da "colui che rifiuta il sesso con tre tipe" Christian. Poi un gruppo dopo l'altro s'arriva al delirio dei No Turning Back, e a quello coi Cruel Hand, e qua siamo ormai oltre la logica della conta dei tuffi dal palco e delle botte prese/date, il tutto è un vorticare di corpi e di gente e "Can't Touch This" (chi vuol capire capisca... Mamma mia), so solo che mi ritrovo a trascinare gente sul palco e poi trascinato dalla folla, SOPRA la folla, sopra il palco, verso la batteria al ritmo di qualche cover dei Metallica, e poi tutto finisce, e resto lì, un minuto, un'ora, non so quanto, a guardare "Can't touch this" e poi il tramonto, e il buio, e la gente che ride e scherza, ma non sento più nulla. Perchè so che è finita, e che per un bel pò, non tornerà.
E poi è il cazzeggio, e la gente ubriaca, e il circle two step promosso dagli ubriachi esteri, e la peggio roba insomma, e poi lo streaking per il Fluff prima di andare a dormire (omiodio).
Valutazione della giornata: thuper, con intermezzi tristi ma nel complesso decisamente grandiosa. Tanta roba. Note d'onore per i NTB e per i Cruel Hand, che hanno dato prova di poter andare ben oltre i propri limiti.
Alla fin fine non è stato male. Via. C'era troppa fia però.
Il viaggio di ritorno è stato un vago calvario, tra folli code in autostrada, troppissimi italiani in Germania e gli sfottò a Edoardo, ma siam tornati, salvi pur che non sani, ma siam tornati.

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